Terra/Marte andata e ritorno.

Perseverance è il nome del rover della NASA che il 18 febbraio è atterrato su Marte. L'uomo cerca vita su altri pianeti, aprendo scenari che non molto tempo fa appartenevano ai racconti di fantascienza. Tanti di noi hanno visto nelle prime immagini provenienti dal pianete rosso, l'avverarsi dei sogni di bambini. Chi ha "perseverato" all'inseguimento di quel sogno oggi è parte di un progetto che forse raccoglierà i primi frutti solo tra una trentina di anni, gli altri restano inchiodati davanti al monitor a fissare immagini spettacolari. La passione dell'uomo per l'esplorazione e la conoscenza è direttamente legata all'istinto di sopravvivenza. In passato ci siamo allontanati da grotte e palafitte per cercare posti migliori in cui allevare la prole, oggi ci allontaniamo dal nostro pianeta per cercare mondi migliori, diverse risorse, nuovi orizzonti. Forse siamo destinati a vagare per l'universo e probabilmente questa non è la prima volta che ci mettiamo in viaggio. Chissà tra qualche milione di anni torneremo sulla terra inconsapevoli di averla già abitata. Per il momento abbiamo trovato solo rocce, polvere, vento, gas, tempeste e terremoti, non proprio le condizioni ideali per insediarci e cominciare a coltivare granoturco. Ma l'importante è continuare la nostra ricerca, come giovani alpinisti affascinati dallo spazio che si nasconde dietro l'orizzonte, noi guardiamo la linea rossa che separa cielo e terra di questo nuovo pianeta, sperando che dall'altra parte ci siano ruscelli e campi in fiore. Oggi la fantascienza non esiste più, esiste solo la scienza, quella che non si ferma mai, che guarda solo al futuro e lo cerca lontano da qui sperando in nuovi boschi, nuovi mari, nuove pianure, nuove montagne, nuovi spazi in cui iniziare una nuova vita. Tutto ciò mi entusiasma e risveglia il bambino che osservava le stelle e sognava di raggiungerle tutte. Il cinguettio di un umile passero mi ricorda che conservando la vita sulla terra non avremmo più l'impellente bisogno di scoprire nuovi mondi, il trillo dei grilli sulle cime mi fa capire che non esiste luogo più accogliente della terra madre, il rumore dell'onda mi annuncia che la vita potrebbe tornare se solo lo volessimo, se non fossimo annebbiati da cosmici sogni di conquista. Dalla Terra a Marte per tornare alla Terra e scoprire che ci sono ancora tanti luoghi da esplorare sul nostro pianeta e dentro di noi.

Antonio Cella

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