Cusano Mutri

Le montagne non sono solo natura, scenario, sport, conquista. Le montagne sono anche cultura, storia, arte. Ecco perchè oggi vogliamo parlarvi di un borgo di montagna speciale, Cusano Mutri e raccontarvi di tutti i segreti che custodisce. Per farlo ci siamo affidati alla nostra storica d'arte preferita, Francesca Palatella.

Punto di eccellenza tra le numerose bellezze del Parco regionale del Matese, Cusano Mutri, suggestivo borgo medievale, è incastonato tra luoghi selvaggi, paesaggi fiabeschi, laghi con acque cristalline e montagne verdeggianti. BREVI CENNI STORICI Questo piccolo borgo dall’immenso fascino storico dove il tempo sembra essersi fermato, ha origini molto antiche e infatti, probabilmente, nasce dalla città sannita Cossa, distrutta dai romani nel 214 a.C. unitamente alla vicina Telesia. Le prime notizie certe sulla storia di ∇Cusano si hanno però solo nel 490 d.C. circa, quando Papa Felice III invitò un sacerdote a celebrare messa nella cappella del castrum (il castello). Massimo splendore fu raggiunto durante il periodo dei longobardi e soprattutto dei normanni, periodo in cui, dopo che il borgo scampò al terremoto del 5 giugno 1688, vennero costruite chiese, torri, mura di cinta e in cui l’abitato si espanse. Cusano Mutri, nel corso dei secoli, passò nelle mani di molteplici feudatari raggiungendo un buon livello di benessere fino a quando, intorno alla seconda metà del Settecento, iniziò la sua decadenza. Le attività economiche, basate soprattutto sulla pastorizia e sull'industria della lana durarono comunque per tutto l'Ottocento e l'andamento demografico non conobbe forti decrementi ma poco dopo l'Unità d'Italia, iniziò un notevole fenomeno migratorio che tutt’ora perdura. Rovescio della medaglia di questo “spopolamento” è il notevole flusso turistico che caratterizza Cusano Mutri: inserito nella lista de “i borghi più belli d’Italia”, Cusano richiama turisti da ogni dove che giungono il territorio per partecipare alla famosa Sagra dei funghi. Si tratta di uno degli eventi più importanti della regione Campania durante il quale, nel centro storico, si allestiscono stand enogastronomici e si organizzano anche mercatini artigianali, mostre, musica, esibizioni, visite ed escursioni.
MONUMENTI E LUOGHI D’INTERESSE
L’ingresso nel centro storico di Cusano Mutri è caratterizzato dalla ∇“Porta di Mezzo”, porta costituita da un semplice architrave in pietra attraverso il quale una stradina lastricata porta nel cuore di questo borgo. La medievalità di Cusano Mutri è evidente ancora oggi nella sua struttura originaria caratterizzata da un vero intrico di viuzze e scalinate da cui improvvisamente si affacciano slarghi, piazze, chiese e case con portali e finestre in pietra locale. Passeggiando tra le strade di Cusano, si incontra nel centro del paese ∇Piazza Roma, una scenografica piazza a forma di anfiteatro circondata da palazzi storici con diverse rampe di scale in pietra che si riposano su più pianerottoli lungo la salita. Imboccando le scale di Piazza Roma, sulla sinistra, si scorge la ∇Chiesa di San Nicola. La sua fondazione risale al 700 d.C. mentre la sua elevazione a parrocchia solo dopo il 1100. La Chiesa di San Nicola, diventata la “chiesa municipale” di Cusano Mutri per sua centralità topografica, presenta un interno diviso in tre navate dove è possibile ammirare un’acquasantiera in pietra del 1600 e la statua della Vergine del Rosario del 1689. Proseguendo per le strade di Cusano, andando verso la zona più alta del paese dove è possibile ammirare tutta la valle, si incontra la ∇Chiesa di San Pietro e Paolo, chiesa più antica di Cusano Mutri. L’edificio religioso, in una ubicazione soprastante la prima chiesa di San Pietro all’Alce del 490 d.C., fu edificato nel 550 d.C. e successivamente ha subito molteplici rimaneggiamenti fino all’ultima consacrazione avvenuta nel 1626. L’interno è di tipo basilicale caratterizzato da tre navate con tre portali in pietra. Alle spalle dell’altare maggiore, un acquisto dalla basilica di San Domenico Maggiore a Napoli avvenuto nell’800, è possibile ammirare una pala lignea, testimonianza dell’influsso dell’arte barocco-bizantina sulla nostra arte religiosa. Questa mostra l’Eterno Padre e l’Epifania con sotto la Sacra Famiglia contornata da angeli. In una nicchia al centro è situato il busto di Santa Chiara in omaggio di colei che donò l'opera alla chiesa, marchesa Chiara Origlia, mentre nelle due nicchie laterali vi sono San Paolo e San Pietro a grandezza naturale. Infine, altre dieci nicchie, cinque per lato, vi sono i busti degli altri apostoli. L’esterno della Chiesa presenta una facciata asimmetrica e immediatamente accanto, svetta il campanile, quadrangolare, con archi a sesto tondo ricostruito nel 1647. Sempre nella parte alta del borgo di Cusano Mutri, si trova ∇Piazza Lago dove domina un’enorme ∇parete rocciosa su cui un tempo sorgeva il Castello di Cusano Mutri e oggi dell’antico castello e della sua lunga storia sono visibili solo alcuni ∇ruderi. Circa la sua fondazione, in mancanza di documentazione scritta, non si hanno date certe anche se un forte era già citato in una bolla di Papa Felice III nel 490. Il forte citato però non corrisponde ai resti dell’edificio visibili in piazza Lago in quanto questi sono i resti di una più attuale costruzione da includere nell’insieme delle fortificazioni che i Sanframondo, famiglia a cui fu concesso in feudo Cusano, costruirono entro la metà del XII secolo nei loro feudi. La distruzione del castello viene fatta risalire al 1780 quando il castello venne assaltato durante una insurrezione di contadini che lo diedero alle fiamme. Grazie ad un documento del XVIII secolo trovato negli archivi parrocchiali è stato possibile ricostruire la distribuzione interna degli ambienti. Su un ampio cortile al centro del fabbricato si affacciavano le camere per i forestieri, l’accesso allo studio ed alla cantina ed una stalla per cavalli; attraverso una scala si accedeva ad un grande salone da dove poi seguivano l’anticamera, la cucina, la dispensa, il granaio, cinque camere ed infine la torre a due piani con una cisterna, adibita poi nel 700 a colombaia. Una parte di questa torre, sopravvisse alla distruzione ma negli anni 20 del 900 venne demolita in quanto pericolante e oggi di questa si intravede solo la parte basale Dalla parte alta di Cusano Mutri, scendendo nella parte bassa vi è la chiesa più grande del borgo, la ∇Chiesa di San Giovanni Battista, sita nell’omonima piazza. Incerta è la sua data di costruzione, ma sicuramente si tratta di una chiesa molto antica, fondata prima del 1400. L’esterno della chiesa si rifà allo stile romanico con un ingresso che in passato si fregiava di un portale in pietra egregiamente scolpito e oggi posto sulla nicchia del battistero, alla destra di chi entra; l’interno invece, di tipo basilicale, è diviso in cinque navate da imponenti colonne in pietra. La Chiesa di San Giovanni Battista di Cusano Mutri possiede il privilegio di una spina, che si ritiene provenire dalla corona posta sul capo di Cristo. Tale spina è conservata in un reliquiario d’argento che risale al 1300 e la tradizione racconta che questa spina sia stata portata da un cavaliere di ritorno dalla Terra Santa. Uscendo dal centro storico del borgo, a meno di due chilometri a sud est di Cusano, vi è una chiesa molto interessante, per storia e fondazione, la ∇Chiesa di Santa Maria del Castagneto. Costruita su di una struttura di epoca sannita come dimostrano la scoperta alla base delle fondazioni di un impianto murario non attribuibile all’edilizia cristiana, la scoperta di una sepoltura militare sannita e l’orientamento della facciata verso oriente, la chiesa venne costruita pochi anni dopo la conversione al cristianesimo della moglie di Romualdo I di Benevento, duca longobardo nel 686 d.C. Alla chiesa venne presto annesso un monastero di Benedettini grazie al quale conobbe un lungo periodo di splendore nonostante i vari tentativi di usurpazione avuti durante l'occupazione saracena oppure quando un presbitero, con l'appoggio dei feudatari locali, si autoproclamò abate ottenendo così la scomunica di Papa Leone IX. Intorno la metà del 1300 iniziò il suo lento declino dovuto al trasferimento degli abitanti della zona nel centro di Cusano e pertanto, a cavallo fra il XVI ed il XVII secolo il monastero risultò essere abbandonato e la chiesa perse così la sua secolare autonomia diventando un semplice edificio di culto rurale. La chiesa, preceduta da una zona verde dove sono piantati alcuni alberi di castagni che danno il nome all'edificio di culto, presenta una facciata molto semplice avente come decorazione solo due lesene in stucco ed è affiancata da un edificio dal quale parte il piccolo campanile ottocentesco in pietra locale. L'interno, oggi ad una sola navata, era originariamente molto più ampio: la navata a destra crollò a seguito del terremoto del 1349 mentre l'altra navata, nei lavori di restauro del 1755, venne chiusa e divisa in stanze. La volta a botte attuale è stata ricostruita alla fine del XIX secolo. Degno di nota è l'altare maggiore sul quale è possibile ammirare una scultura romanico-bizantina in legno policromo che rappresenta la Madonna con il Bambino, legata ad una antica credenza religiosa. Si ritiene infatti che la statua, trovata nel cavo di un vecchio castagno, sia pervenuta lì miracolosamente dalla Terra Santa. Nella parte nord-ovest di Cusano Mutri si eleva la collina del Monte Calvario con la ∇Chiesa di Santa Croce sulla sua cima alla quale si arriva attraverso sentieri facilmente percorribili che presentano diverse ∇fontanelle e altari con le quattordici stazioni della via Crucis. La storia racconta che la chiesta è stata costruita come segno di ringraziamento a seguito del terremoto che nel 1688 si verificò nel Sannio distruggendo molti paesi nei dintorni di Cusano Mutri che invece subì solo lievi danni rimanendo intatta. La piccola chiesa, a croce latina, ha una sola navata con una volta a botte e un altare centrale che presenta una ∇“Crocifissione con le pie donne”; sullo stesso lato, parallelamente alla navata, troviamo il campanile, la sacrestia e dei locali su più livelli, adibiti a ∇dimora dei vari eremiti succedutisi.
AREE NATURALI DI CUSANO MUTRI
Cusano Mutri affascina non solo dal punto di vista storico, archeologico, artistico ma anche naturalistico e infatti nel suo territorio è possibile godere di numerosi gioielli che la natura ha regalato. Infatti, a pochi chilometri dal borgo, si incontrano grotte, gole da visitare e tanti sentieri da percorrere. La ∇Gola di Caccaviola si trova a 7 chilometri da Cusano Mutri. Si tratta di una forra scavata nella roccia calcarea dall’erosione e dalla potenza modellatrice dell’acqua tra i monti Civita di Cusano e Civita di Pietraroja. Il percorso avventura nella gola, che richiede l’ausilio di guide esperte, si articola in un crescendo di scenari naturali incantevoli, tra cascate d’acqua limpida, piscine naturali e imponenti pareti rocciose ricche di una vegetazione ancora selvaggia. Le ∇Gole di Conca Torta si trovano vicinissime al centro storico di Cusano Mutri, situate nel varco fra il Monte Calvario e lo sperone roccioso detto il "Tornanino" lungo il corso del torrente Reviola, affluente del Titerno. La gola si esplora grazie ad un percorso avventura tra rocce calcaree, cascate, salti sul letto del fiume e tanto altro, il tutto accompagnato da un passaggio suggestivo sotto due ponti in pietra. Le ∇Forre di Lavello sono una delle grotte più caratteristiche del Matese, al confine tra i comuni di Cerreto Sannita e Cusano Mutri e anche in questo caso si tratta di un canyon scavato dall’erosione dell’acqua del fiume Titerno, fra i monti Erbano e Cigno. Lungo il sentiero che costeggia il torrente e ripercorre un’antica mulattiera di epoca sannita, si incontrano luoghi incantevoli, come il Ponte del Mulino, la Grotta delle Fate, la Grotta delle Streghe, la Grotta dei Briganti e alcuni punti panoramici come il Belvedere sulla Forra, tutti di notevole bellezza.

Francesca Palatella

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