Cumbre

In Patagonia le ∇montagne sono un'autentica sfida alla gravità, miracoli della natura, oggetti del desiderio. Immaginate la terra durante le sue ere, terremoti eruzioni, attriti tettonici, cataclismi di ∇proporzioni colossali. Immaginate per un attimo che tutti questi sconvolgimenti generino un suono assordante, un urlo che si pietrifica nell'aria in un mattino di terremoti lancinanti, di trasformazioni improvvisi. Il ∇Cerro Torre è conosciuto in tutto li mondo come "Il grido di pietra" ma i locali lo chiamano semplicemente "Cumbre", cima, la cima per eccellenza. Perché il Cerro Torre non ha paragoni tra le montagne del globo. Immaginate una colonna di granito di 900 metri, liscia come una lavagna, ghiacciata, bellissima. Cumbre è un film che racconta l'impresa eccezionale di Marco Pedrini, scalatore geniale, che sfidò il mostro in prima solitaria e in giornata. La notizia dell'impresa fece il giro del mondo e Fulvio Mariani decise di girare un film per immortalare con le immagini la storia. Ma l'idea di Mariani andava ben oltre il semplice racconto. Per ben due volte il regista accompagnò Pedrino su e giù per il Cerro Torre, girando spettacolari immagini in parete e documentando ogni attimo dell'ascesa. Insomma oltre all'impresa alpinistica, c'è da segnalare anche quella cinematografica. In un periodo in cui il cinema di montagna stava per cambiare radicalmente, Mariani e Pedrini furono i primi a trascinare gli spettatori su pareti immense, ad altitudini siderali, per testimoniare il passaggio dell'uomo e la sua comunione perfetta con la natura. Perché imprese del genere non si possono compiere se non si è in perfetta sintonia con la montagna.

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Antonio Cella

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