La Civita di Pietraroja

La vertigine trasforma le rocce sul ciglio in avventura. Quel flebile filo d'aria che separa la terra ferma dal vuoto, per qualcuno è libertà, senso di leggerezza, per qualcun altro orrida paura. In montagna le sensazioni si amplificano così la felicità è assoluta e la paura disperata. Non sto parlando di vette inviolate che toccano il cielo, o di sottili creste che sprofondano per centinaia di metri nel vuoto. Questo è il racconto di ∇Pietraroja, un paesino arroccato sulle alture del ∇Matese, e della sua Civita. Milioni di anni fa un immane cataclisma fece spaccare in due il ∇Monte Mutria e la parte di montagna che si mosse, precipitò fino a valle dividendosi in due tronconi. Nel tempo, tra le due immense rocce si insinuarono le acque che provenivano dalle montagne, scavando un profondo canyon. Il torrente in questione oggi ha il nome di Acqua Calda e scorre nelle profonde Gole di Caccaviola (acqua viola). Nel tempo i due immensi roccioni sono diventati riparo per le popolazioni del luogo ed uno di questi fu chiamato ∇Civita di Pietraroja. La posizione panoramica, le rocce candide e la vegetazione lussureggiante hanno trasformato la Civita in un piccolo paradiso. In cima sembra di trovarsi sul bordo di una scogliera. Ma la suggestione non è ingiustificata, ovunque nelle rocce si trovano fossili di molluschi e crostacei testimoni di un antico mare tropicale. Quassù fu rinvenuto uno dei fossili più importanti per la storia della terra. Il piccolo Ciro era un dinosauro, un carnivoro di quelli pericolosi, ma quando morì era ancora cucciolo e per una serie di fortunati eventi, fossilizzandosi, tutti gli organi interni sono rimasti intatti, dando così la possibilità, a studiosi di tutto il mondo, di vedere ciò che nessun fossile aveva mai svelato prima.

Antonio Cella

Se vuoi partecipare ad un'escursione sulla Civita di Pietraroja e ricevere l'opuscolo illustrativo del percorso, scrivici una e-mail all'indirizzo: dehradun.associazione@gmail.com

Commenti

Post più popolari