Il Monte Terminio

Continuiamo a parlare delle montagne della Campania. Recentemente ci siamo spostati più a sud attraversando la verde e lussureggiante ∇Irpinia. Qui il territorio è per lo più collinare e caratterizzato da paesini aggrappati alle alture più panoramiche. Ma le montagne non mancano ed oggi vogliamo parlare del Parco Regionale dei Monti Picentini. Il Parco comprende due distinte zone, quella che si sviluppa intorno al ∇Lago Laceno e la zona del ∇Monte Terminio. Ed è proprio di quest'ultimo che oggi vogliamo raccontare.
Il Monte Terminio svetta con i suoi bastioni rocciosi tra i castagni secolari di Serino.⁣⁣ E' il mastodontico dominatore dei Monti ⁣⁣Picentini e con i suoi 1806 metri di altezza troneggia sulle già considerevoli alture irpine. Qui la vegetazione è rigogliosa, il faggio ha ricoperto i versanti del monte con boschi incantati. Ma è l'acqua che ha plasmato il territorio con la continua erosione e la conseguente creazione del carsismo, infatti tutto il massiccio è puntellato di pianori in cui le acque si accumulano e filtrano nei sottostanti inghiottitoi. Percorrendo la strada provinciale si costeggia il ∇Piano d'Ischia e tra boschi antichi e popolati di animali selvatici di ogni specie si raggiunge ∇Campolaspierto. Unici punti di accoglienza per i turisti sono un ristorante ed un maneggio, ma in passato qui c'era una sciovia che serviva due piste da sci. Purtroppo il progetto si sgretolò dopo il terremoto del 1980 e nessuno è stato in grado di rimetterlo in piedi. Comunque da questa piana parte il sentiero che per boschi fitti e silenziosi, conduce alla vetta. Ovviamente più si sale, più la vegetazione si dirada e dove il bosco non ha attecchito, la nuda roccia calcarea si mostra con formazioni stupefacenti. In ∇cima la vista spazia dal Matese fino ai vicini Cervialto e Monte Mai. Ma è soprattutto lo spettacolo della roccia che sprofonda nei boschi a valle ad attirare l'attenzione. Ciclopiche guglie degne dei più arditi arrampicatori, combattono col vento, generando all'interno delle loro fessure, sibili di ogni tonalità. Il pregio di questa montagna è quello di possedere in se la caratteristica mansuetudine appenninica e la tremenda pericolosità delle pareti alpine.⁣⁣ ⁣Montagna Irpina, un po’ madre e un po’ amante⁣.

Antonio Cella

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